I CANTI DI PASSIONE

Cosa cantano, i devoti, cosa intonano ripetutamente in quasi quattro ore della processione delle "Varette"?

- Al seguito della prima, terza, quarta e quinta "Varetta" vi è lo stesso canto: si esegue «Gesù mio, con dure funi», ma più che un'esecuzione, fatta con una certa compostezza, quei dodici versi spesso vengono esibiti in maniera quasi giocosa.
Sono interrogazioni retoriche; il devoto si chiede per esempio «Gesù mio/le mani e i piedi/chi alla croce/te l'inchiodò?», e la risposta è un'autoaccusa: «Sono stato/io l'ingrato/Gesù mio/perdon pietà». Il testo è, secondo la tradizione, preso dal repertorio di Sant'Alfonso Maria de' Liguori.

- Nella seconda "Varetta" si percepisce già una complessità di esecuzione che poi ritroveremo nelle statue finali. Qui si canta «O popolo mmi deu» (sei strofe di autore sconosciuto), che da moltissimi anni viene interpretata da un ristretto gruppo di devoti.

- San Giovanni, il discepolo prediletto di Gesù, ha un canto riservato: "O discepolo più caro". È un inno in sette strofe, anche questo di autore sconosciuto, e dal ritmo che "prende" facilmente. Ogni singola strofa prevede tre versi più un ritornello orecchiabile: «Prega tu/che avesse Dio/di noi miseri pietà» (due volte di seguito).

- Gesù Cristo Crocifisso è accompagnato dal «Miserere», salmo penitenziale della liturgia cattolica.
Protagonisti sono timbri maschili, bassi e baritoni; un tempo (un secolo fa, probabilmente) si poteva apprezzare voce solista, seconde voci e cori, organizzazione che oggi è molto difficile veder attuata. Di questo canto, che in passato si provava nelle cantine, vengono intonate le strofe più espressive e musicali.

- Dietro al Cristo Morto, è posizionata una delle bande musicali del paese (a rotazione) la quale suona marce funebri tra cui brani dei maestri locali Mario Aloe e Domenico Fiorillo.

- L'Addolorata, infine, è preceduta da un gruppetto maschile di "cantores" che interpreta con passione alcune strofe dello "Stabat Mater".
L’enfasi canora degli uomini davanti a Maria è controbilanciata dalle voci femminili poste dietro alla "Varetta".
Le donne sono custodi di almeno otto canti popolari, in dialetto: «Oj'è llu Vennaru Santu»«Visitamu la 'Ndulerata»«Jesu, Madonna chi cori facisti»«Quannu Cristu fu misu 'n crùcia»«'A Madonna ppe' mari jive»«E considera a lla rivoglia»«Gesù Cristu ca si' alla  cruci»«'U rilogio»

- Testo a cura di Antonello Zaccaria (guida turistica Core Calabro).
- Foto a cura di "Foto Ottica Video Bruno", tratte dal sito "Amanteani nel Mondo".