VENERDI' SANTO - Processione delle “Varette”

È l'alba del Venerdì Santo e intorno alla Chiesa Matrice, sita nel quartiere alto della città, fervono i preparativi per l'antica e suggestiva processione delle "Varette" (il termine "varetta", come si legge nel Vocabolario del dialetto calabrese compilato da L. Accattatis, Cosenza, 1895, vol I, p. 801, ad vocem, significa "barella, piedistallo su cui poggiano le statue dei santi esposte o in processione"; ma, in questo caso, diventa un traslato, che indica proprio i protagonisti della passione e morte di Gesù).
Il corteo che, da secoli, la Confraternita del SS. Rosario organizza e guida per i quartieri urbani, parte puntualmente alle ore 9.00 dal Duomo, dove le statue più importanti, per tutto l'anno, sono esposte al culto dei fedeli (le altre sono custodite in vicini locali), e si snoda per le strade principali, raccogliendo una strabocchevole folla, valutabile mediamente intorno alle cinquemila persone.
I partecipanti sono Amanteani, che sospendono ogni attività lavorativa, concittadini, residenti all'estero o in altre regioni italiane, i quali, per l'occasione, ritornano in patria, turisti alla scoperta della cultura e del paesaggio calabresi.
Tutti sono attratti dai valori spirituali, umani e spettacolari della sacra manifestazione, che si conclude, dopo quasi quattro ore, con il rientro delle "Varette" in chiesa.
Le artistiche statue, per la maggior parte, modellate in cartapesta, agli inizi del ‘900, dalla ditta G. Malecore di Lecce, su commissione dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Suriano, detti "I Carusielli", per sostituire quelle consunte dal tempo, raffigurano le scene principali della "Via Crucis", secondo il seguente ordine:

1) Gesù nell'orto degli ulivi, confortato da un angelo;
2) Gesù in casa di Pilato davanti ai pretori, trascinato da un giudeo e da un soldato romano;
3) Pilato addita al ludibrio della folla tumultuante Cristo flagellato e legato (Ecce Homo);
4) Gesù sotto la croce, aiutato dal Cireneo;
5) La Veronica asciuga il volto di Gesù, bagnato di sangue (l'immagine fu acquistata, in un secondo momento, per completare le stazioni);
6) San Giovanni Evangelista, il discepolo prediletto di Gesù;
7) Gesù in croce;
8) Gesù Morto;
9) L'Addolorata alla ricerca del Figlio.

I "Santarielli" (così si definiscono in gergo i personaggi dei "Misteri") procedono a distanza di quaranta metri l'uno dall’altro, portati a spalla dai fedeli e preceduti dai confratelli in saio bianco e mantellina nera (a muzzetta) con la corona di spine sul capo, in segno di maggiore contrizione, e dal clero, che indossa i paramenti rossi, simboli del martirio; mentre ogni categoria sociale segue la propria statua, secondo le fasce d'età, il sesso e le professioni.


- Testo a cura di Vincenzo Segreti, tratto dal libro "Settimana Santa ad Amantea".
- Foto  tratte dal sito "Meraviglie di Calabria".